CLUBHOUSE

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Cos’è e come funziona la nuova startup del momento?

Clubhouse è nata nel 2020 da un’idea di Paul Davison e Rohan Seth, ciò che la differenzia dalle altre piattaforme è il fatto di essere basata solo ed esclusivamente sulla voce.

Puoi parlare, discutere, scambiare idee, porre domande e avere conversazioni su migliaia di argomenti diversi; incontrare gli amici e conoscere nuova gente in tutto il mondo, ovunque ti trovi, solo attraverso la tua voce.

L’applicazione è suddivisa in “Room”, delle stanze virtuali, principalmente tematiche, dove avvengo le discussioni tra gli utenti.

Le stanze di Clubhouse possono avere tre modalità differenti:

  • OPEN: aperte a tutti e a chiunque sia interessato a partecipare;
  • SOCIAL: riservate solo alle persone che vi seguono e viceversa (ai mutuals);
  • CLOSED: stanze privare accessibili solo con invito.

All’utente spetta la scelta: puoi assumere il ruolo di uditore, ascoltando le varie conversazioni, oppure il ruolo di speaker prendendo parte attivamente alla discussione realizzando il tuo intervento. Per prendere la parola devi “alzare la mano” e aspettare che il moderatore ti dia l’approvazione per salire sul palco. Il ruolo del moderatore è molto importante in questo social, perché deve esaminare le richieste in tempo reale, deve scegliere chi può intervenire all’interno della room e silenziare o espellere utenti. Questa figura è essenziale per non creare accavallamenti tra gli utenti, perché non è semplice gestire molte persone contemporaneamente, inoltre deve prendere provvedimenti verso utenti inopportuni. Oppure puoi aprire una Room, diventandone di fatto amministratore e moderatore.

Puoi entrare e uscire liberamente da una stanza all’altra, una volta chiusa la Room gli audio non vengono registrati, ma scompaiono. Clubhouse, infatti, ne impedisce la condivisione, il download o la registrazione.

Quest’app è radicalmente diversa rispetto agli altri social: richiede tempo, interesse e attenzione rispetto a ciò che si sta ascoltando; i ritmi sono molto più lenti. Non è solo una questione di audio contrapposto a testi e foto ma è una questione di diversa modalità di consumo.

Niente foto, post, stories, like e feed, Clubhouse mette al centro solo l’utilizzo della propria voce.

Senza la fotocamera accesa, non devi preoccuparti del contatto visivo, di cosa indossi o di dove ti trovi. La riservatezza spiccata ha un rovescio della medaglia, e ciò comporterà delle solide politiche e importanti funzionalità per la privacy e il blocco.

Alcuni lo hanno paragonato a un podcast interattivo dal vivo, qualcosa che sta a metà strada fra una chat vocale, un podcast e la radio.

Come ci si iscrive a Clubhouse?

Al momento l’applicazione è disponibile solo per i dispositivi Apple e non per Android.

Ci sono due modalità per iscriversi: tramite invito personale da una persona che è già iscritta alla piattaforma, meglio ancora se è molto attiva e influente, tenendo presente che ogni utente ha a disposizione solo due inviti; oppure esiste “The elusive back-door entrance” ovvero tu hai la possibilità di metterti in lista d’attesa e prenotare il tuo nickname e se hai molti amici sull’app potrebbero ricevere una notifica che hai scaricato l’app e creato un profilo e possono darti l’accesso anche se non hanno più inviti disponibili.

Completata l’iscrizione avrai a disposizione solo due inviti tramite sms.

Ricordati che:

  • In fase di registrazione serve un numero di telefono, questo verrà visualizzato dall’invitato, quindi valuta bene a chi dare il tuo numero.
  • In caso di ban di un utente, viene bannato da Clubhouse anche chi ha invitato la persona che non ha rispettato le linee guida.

Ciò che ha contribuito ad alimentare questo fenomeno social è che Clubhouse ha invitato tra i primi personalità come Oprah Winfrey, Drake, Kevin Hart, Chris Rock aumentando questo senso di esclusività dell’app.

Sul sito ufficiale dell’applicazione si legge «Stiamo costruendo Clubhouse per tutti e stiamo lavorando per renderlo disponibile al mondo il più rapidamente possibile. Non intendeva essere esclusivo». I creatori dell’app vogliono costruire una community lentamente e vogliono avere delle funzionalità che aiutino a gestire un numero maggiore di persone. Oggi gli utenti sono circa 2 milioni.

Soprattutto a seguito dell’episodio del 31 gennaio, quando Elon Musk mentre discuteva di vari argomenti ha attirato più di 5 mila iscritti concessi per Room, bloccando la piattaforma per i troppi accessi.

Un’altra novità riguarda l’icona di Clubhouse, infatti l’applicazione non ha un logo, ma un volto di uno degli utenti più popolari e più attivi del social. Sul profilo ufficiale di Twitter si legge: «Ogni grosso aggiornamento, cambiamo la nostra icona per mettere in evidenza uno degli incredibili membri della nostra community».

Il prescelto dall’11 dicembre 2020 è Bomani X, chitarrista e cantautore americano, che su Clubhouse è uno degli speaker del CottonClub. Prima di lui, il volto sull’icona dell’app era quello dell’avvocato e artista di hip hop Julie Wenah, ancora prima di lei King Kiko, fondatore dell’organizzazione «The 99 Problems» che si è occupata della mobilitazione politica nelle elezioni americane.

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