Google lancia FLoC alternativa sicura ai cookie di terze parti

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La tecnologia FLoC di Google (federated learning of cohorts) è una tecnologia pubblicitaria che raggruppa persone con “interessi simili” (la coorte) utilizzando i dati raccolti nel browser, i quali non vengono memorizzati da nessuna parte per far si che l’utente abbia maggior protezione della privacy e sicurezza di navigazione.

Il software utilizza algoritmi di apprendimento automatico per poter analizzare i dati dei vari utenti, creare un grande gruppo dove i dati raccolti dei singoli non vengono mai condivisi, mentre sono solo quelli complessivi che servono poi per indirizzare gli annunci. Messo alla prova dal team di Google che segue la parte della pubblicità, FLoC ha dimostrato che può sostituire in modo efficace i cookie di terze parti.

Per testare FLoC e familiarizzare con il suo sistema, puoi andare in un whitepaper pubblicato su GitHub dove trovi anche il codice aperto a tutti. Con i diritti sulla privacy dei dati online, molti browser hanno dovuto lasciare la “strada dei cookie”, grazie ai quali gli inserzionisti si rivolgevano agli utenti, e hanno dovuto trovare un’alternativa. Per questo Google si sta impegnando a rispettare proprio la privacy ma anche a mantenere alto il lato del marketing attraverso il tracciamento. Questa tecnologia che Google è vicina a proporre ha creato grandi aspettative poiché è la soluzione più vicina al problema prima esposto. Altra ampia iniziativa già avviata proprio da Google è denominata “Private Sandbox”, ed è un’insieme di regole per tutto il settore della pubblicità che fa eliminare gradualmente i cookie per rispettare la privacy e aiuta gli esperti di marketing con il Remarketing.

Il progetto contiene inoltre una serie di tecnologie che misurano l’efficacia di una campagna pubblicitaria senza cookie di terze parti, nel rispetto degli utenti e allo stesso tempo delle esigenze degli inserzionisti.

Di conseguenza può essere che questo progetto, insieme ad altre idee, portino alla conclusione che FLoC non sarà la risposta definitva al problema. Tutto il lavoro di Google si basa sul fatto che la pubblicità per il web è di vitale importanza ma, allo stesso tempo, è a rischio se gli utenti non sentono tutelati i loro dati e la loro privacy quando navigano.

Altra proposta dell’azienda californiana è quella di Fledge riguardante proprio il mondo della pubblicità poiché è stato fatto per conservare informazioni sulle offerte e sui budget di una campagna. Un’altra proposta importante, poiché affronta e cerca di ovviare al problema delle frodi pubblicitarie ed a identificare il traffico fraudolento, è il Trust Token API che migliorerà anche l’individuazione di frodi sui dispositivi mobili (sempre nella tutela della privacy).

Mentre per il finger printing, c’è Gnatcatcher che serve a mascherare l’indirizzo IP e protegge così l’identità senza interferire con le attività normali in internet degli utenti.

Tra tutti i progetti che sono stati proposti dall’azienda, quello con più possibilità di prevalere sugli altri sarà il Privacy Sandbox e farà da riferimento per i prodotti pubblicitari ed il loro funzionamento oltre a servire come strumento di misurazione del web.

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